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La Cina grande mercato di ingegneri

13 Marzo 2002

La Cina grande mercato di ingegneri

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Grandi gruppi giapponesi del settore dell’elettronica, di fronte a una penuria di ingegneri e desiderosi di ridurre i loro costi, hanno deciso di rivolgersi alla Cina per trasferire una parte …

Grandi gruppi giapponesi del settore dell’elettronica, di fronte a una penuria di ingegneri e desiderosi di ridurre i loro costi, hanno deciso di rivolgersi alla Cina per trasferire una parte delle loro attività di ricerca e sviluppo.

Le aziende sono del calibro di NEC, Hitachi e Toshiba e hanno l’obiettivo di raddoppiare il numero dei loro ingegneri cinesi entro marzo 2004, mentre il loro concorrente Fujitsu ha deciso di accrescere in modo continuo i suoi effettivi in Cina.

“C’è una penuria di ingegneri in Giappone – spiega un portavoce di NEC – noi ci rivolgiamo verso la Cina e l’India”.

Il gruppo ha deciso di ridurre la sua produzione di computer e stampanti e di concentrarsi sui software.
“Dobbiamo allora aumentare il numero di ingegneri per far fronte alla domanda”.

NEC aumenterà di più del 100 % i suoi ingegneri in Cina fino a 2.700 persone contro i 1.200 attualmente inquadrati nell’azienda.
Un piano destinato a portare a 60 mila il numero dei suoi ingegneri nello sviluppo di software e dei servizi informatici.

“Gli ingegneri cinesi hanno una buona conoscenza del giapponese – spiega un portavoce – cosa che ci permette di inviare documenti che verranno compresi”.
Anche il costo “è sicuramente un fattore”.

Hitachi dice di ridurre circa del 30 % i suoi costi di manodopera reclutando personale qualificato cinese, piuttosto che giapponesi e conta di aumentare il numero dei suoi ingegneri di sistemi da 160 a 300.
I neo-assunti avranno il compito di sviluppare elettrodomestici e soluzioni informatiche.

“La ricerca e lo sviluppo nel campo degli elettrodomestici è stato presente solo in Giappone – spiega il portavoce di Hitachi – ma noi inizieremo a farlo in Cina” e aggiunge che dieci ingegneri, specializzati in sistemi di climatizzazione, si trovano attualmente in formazione in Giappone.

Toshiba, sempre sulla scia delle altre aziende, conta di far salire da 330 a 580 entro marzo 2004, il numero di ingegneri cinesi.
“Gli ingegneri cinesi sono eccellenti – dice un portavoce dell’azienda – e costano meno cari di quelli in Giappone”.
Toshiba impiega circa 8 mila ingegneri giapponesi specializzati in sistemi informatici.

Fujitsu è già presente sul mercato cinese dei software da 10 anni e impiega in questo settore circa 800 persone.

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