Sicuramente non è quello che può servire alla popolazione afgana e, certamente, non è la prima cosa che si aspettano gli abitanti di quel martoriato paese.
Ma noi che ci occupiamo di questo settore dobbiamo darne notizia: in Afghanistan si apre il primo InternetCafè a Kabul.
Così, anche se gli afgani sono praticamente isolati da decenni dai mezzi di comunicazione, avranno il loro Cafè Internet.
Il rappresentante di Afghan Wireless Communication Company (AWCC) spera di aprirne altri due entro poche settimane.
Grazie a AWCC l’Afghanistan da aprile ha accesso ad alcuni dei moderni mezzi di telecomunicazione, come la telefonia cellulare.
Il presidente di AWCC, Hamid Karzai ha spiegato che dopo lo smantellamento del regime talebano, è adesso possibile fare chiamate all’estero attraverso il cellulare.
Dopo che le truppe americane e inglesi sono entrate a Kabul, abbiamo ricevuto le prime immagini del paese.
Un paese distrutto da decenni di guerra e senza le comuni infrastrutture elementari di qualsiasi società.
È stata la visualizzazione di quanto detto da molti, in occasione della “crociata informatica” montata su da equivoci esponenti dell’underground tecnologico.
Crociata alla quale anche molti “poveri di spirito” volevano unirsi, in una sorta di armata Brancaleone.
Come nel film, non sarebbero mai arrivati a Gerusalemme, anche perché non c’era nulla da distruggere o attaccare. Lo avevano già fatto russi, armata del Nord e talebani.
Adesso, che è il momento di ricostruire e di aiutare un popolo a ritornare alla civiltà, questi novelli crociati sono scomparsi.
È più facile distruggere che creare, un concetto semplice che queste persone non hanno ancora imparato.
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