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Jef Raskin e il design delle interfacce

16 Dicembre 2003

Jef Raskin e il design delle interfacce

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Le fondamenta sono la base portante di ogni struttura e, come tali, vanno progettate: solide ed efficienti. Quindi, se le interfacce non sono a misura d'uomo, sarà necessario ripartire dalle fondamenta cognitive dell'interazione uomo-macchina per scoprire le ragioni profonde del successo o del fallimento di un'interfaccia. Jef Raskin, con il suo libro "Interfacce a misura d'uomo", ci aiuta ad aprire gli occhi su questa realtà, spesso ignorata, proponendo nuovi approcci al problema

Molti libri spiegano come usare al meglio gli strumenti e le convenzioni di interfaccia oggi disponibili; Jef Raskin dimostra invece che gli attuali paradigmi di interfaccia sono per lo più vicoli ciechi, e che dobbiamo tentare approcci radicalmente nuovi, se vogliamo macchine davvero semplici da usare.

Solidamente fondato sui principi della psicologia cognitiva, il testo propone una serie di idee innovative, mostrando come sarà possibile far sì che computer, infodomestici e altri prodotti ad alta tecnologia continuino a crescere in potenza e versatilità, liberandosi allo stesso tempo dai loro molti difetti attuali.

Questa, dunque, la linea di partenza: sondare il terreno fin dalle basi per valutare i difetti principali delle attuali interfacce utente e trovare le giuste soluzioni. I computer e i telefoni cellulari, infatti, incorporano i chip e la componentistica più all’avanguardia; i sistemi operativi sono una festa per gli occhi, con grandiosi sfondi a colori e trompe l’oeil tridimensionali. Ma appena cerchiamo di fare qualcosa, ecco che subito sbattiamo contro una selva di ostacoli: il sistema non si comporta come ci aspettiamo. Fra le migliaia di comandi disponibili, non riusciamo a trovare quello che ci serve. Semplici operazioni di routine richiedono una quantità smodata di tempo, con la nuova versione migliorata del sistema operativo, il programma acquistato l’anno scorso non funziona più e siamo costretti a comprarne una nuova versione. E, nemmeno a dirlo, il tutto si pianta regolarmente.

E allora come deve essere progettata un’interfaccia? Quali requisiti deve avere? È la qualità del prodotto da ogni punto di vista, la qualità complessiva, il requisito base. Non importa solo il lato tecnico, non ci possiamo soffermare ad ammirare solo la grafica. La “bontà” di qualsiasi interfaccia è determinata dal grado di qualità che raggiunge l’interazione fra un essere umano e un apparecchio. Se un sistema non è facile e gradevole quando interagisce uno-a-uno con un utente umano, è la sua qualità complessiva a venirne lesa, indipendentemente dalla sua bontà sotto altri aspetti.

I metodi descritti in questo libro possono essere applicati a una vasta gamma di prodotti, per esempio siti Web, software applicativi, infodomestici palmari e non.

Se vogliamo superare i problemi inerenti alle attuali interfacce uomo-macchina, è necessario comprendere gli insegnamenti passati e presenti, tutti quanti, dal Web Designer al Product Manager, dal dirigente IT al Programmatore, fino al consumatore. Tutti dobbiamo fare la nostra parte.

Il libro “Interfacce a misura d’uomo” è disponibile nelle migliori librerie e può essere acquistato online.

L'autore

  • Redazione Apogeonline
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