Il recente Rapporto ISTAT «Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione: disponibilità nelle famiglie e utilizzo degli individui» ha fotografato ancora una volta il livello di arretratezza «tecnologico» delle famiglie italiane. Se la televisione è presente nel 95,9% delle famiglie, l’accesso ad Internet è disponibile solo nel 38,8%. Il personal computer (47,85%) segue il cellulare (85,5%), il videoregistratore (62%) e il lettore DVD (56,7%).
Anche in presenza di un pc e di una connessione a Internet, nella maggior parte dei casi il tutto si riduce alla gestione della posta elettronica (77,3%), ricerca informazioni per prodotti e servizi (64,8%), e un po’ di approfondimento (54,7). Il 57% dei giovani al di sotto dei 24 anni praticamente si diverte solo a chattare.
Secondo Eurostat la diffusione della Rete in Italia è del 43%, 11 punti percentuali in meno rispetto alla media europea. Praticamente la diciottesima posizione, dopo la Lituania, ma prima della Polonia. E per quanto riguarda il wireless, solo il 17,3% dell’utenza web si affida ad un notebook con collegamento Wi-Fi; il 7,4% si affida alla connessione GPRS via cellulare; il 6,8% gioca la carta dell’UMTS.