In Israele, il sito Internet del ministero degli Affari esteri e quello del parlamento sono stati chiusi a seguito di attacchi informatici provenienti da tutto il mondo.
“Il nostro sito è stato attaccato da più parti, da migliaia di domande di accesso, cosa che ha provocato un imbottigliamento, come messaggi informatici sotto forma di e-mail più pericolosi, perché potevano veicolare dei virus o bombe informatiche”, ha precisato il portavoce del ministero, Noam Katz.
E ha aggiunto: “Si tratta di due tattiche molto primitive ma efficaci, utilizzate dai pirati informatici per provocare una paralisi”.
La chiusura dovrebbe durare “qualche ora, il tempo di rinforzare la protezione del sito, che mai è stato forzato”.
Secondo il portavoce, una parte degli attacchi proviene da siti “controllati da movimenti sciiti negli Stati Uniti”.
Il sito della Knesset (il parlamento israeliano) è rimasto bloccato per le stesse ragioni, come ha dichiarato la radio pubblica israeliana.
Invece, malgrado fosse stato attaccato, il sito dell’esercito israeliano non è stato chiuso.
L’esercito e il parlamento si sono rivolti a una società americana specializzata nella protezione dei siti Internet, per rinforzare i dispositivi di sicurezza sui loro siti.