L’ultima intervista di Steve Jobs al “NewYork Times”, poco più di un mese fa, aveva lasciato intendere che la notizia del primo cellulare della Casa della Mela non era completamente campata in aria. In qualche modo il giornalismo specializzato è riuscito a ottenere qualche specifica in più del normale scambio di opinioni fra appassionati sui forum legati ad Apple. Come Jobs aveva accennato al Times, il nuovo terminale mobile integrerà applicazioni e tecnologie simili a un normale palmare, però avvantaggiandosi di un’usabilità superiore, tipica dei prodotti di Cupertino.
Non bisogna dimenticare che la Pixio, che ha sviluppato l’ottimo software dell’iPod, è ancora sotto contratto e ha ceduto alla Apple i diritti del suo OS per almeno un altro dispositivo elettronico. Inoltre, è noto come Palm abbia trovato non poche difficoltà nel realizzare un applicativo affidabile che comunicasse facilmente con Mac OS.
Inoltre, Mac OS X 10.2 si è già fatto apprezzare con i terminali mobili Sony Ericsson per la sua capacità di gestire le chiamate, la rubrica e gli Sms direttamente dai Mac grazie alla rubrica indirizzi. Quindi è abbastanza sicura la presenza dell’iSync, per la sincronizzazione dei dati, e iCal, per la calendarizzazione degli appuntamenti. Non è stato ancora deciso se dotare il cellulare di tecnologia Triband o Dualband, se inserire subito il Gprs e rendere magari l’iPhone compatibile con i-mode.
Di sicuro non mancherà la porta Firewire e quella Bluetooth, il resto delle informazioni legate alla quantità di memoria e al processore sono ancora rigorosamente top secret.
(L’immagine riportata in questo articolo è una ricostruzione ipotetica del look dell’iPhone, fatta assemblando parti di hardware Macintosh).
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