Strana e interessante formula questa di Codemotion, appuntamento importante per gli sviluppatori software che sta progressivamente e velocemente acquistando popolarità con date e location che si propagano per l’Europa.
Un po’ conferenza, un po’ evento di recruiting, un po’ momento di formazione: è una formula che, a giudicare dalla quantità di partecipanti e dal loro entusiasmo, sicuramente funziona.
Tante track parallele – 100 talk in tutto – che hanno spaziato dagli argomenti più tradizionali a quelli più di tendenza come chatbot, machine learning e con un affondo particolare su Go, il linguaggio di programmazione creato da Robert Pike, supportato da Google e che sta progressivamente crescendo in popolarità.
Quasi tutto esaurito per i cinque workshop che hanno preceduto la conferenza, anche qui divisi tra temi più usuali come il test driven development affiancati a nuove tendenze come microservice e container.
Due giornate di Codemotion
Il primo impatto è stato quello di uno spazio ben organizzato, forse un po’ angusto ma molto denso di proposte interessanti. Tanti stand di aziende attivamente alla caccia di talenti, affiancati a spazi più comunitari come il banco delle Django Girls, la Startup Arena o lo spazio GameDev dedicato alla programmazione di giochi indipendenti. Un bel clima, più vicino alle conferenze guidate dalle comunità come Fosdem, DevOpsDays, PyCon o Euruko che ai noiosissimi eventi organizzati o promossi delle grandi aziende leader di mercato.
Tutti nella #startup arena! Ci sono i pitch! @walletsaverapp #Codemotion @StartMiUp @startup_italia @StartUpEU pic.twitter.com/lCcP2ocleL
— Codemotion (@CodemotionIT) November 20, 2015
Come è naturale in queste occasioni sono riuscito a vedere molti meno talk di quanto avrei voluto – in alcuni casi erano così pieni da non poter entrare – e mediamente il livello dei contenuti proposti è stato soddisfacente. Molto interessante il talk di Michele Orsi che ha parlato della esperienza che sta facendo Last Minute con Kubernetes, introdotto nella loro infrastruttura di produzione dopo un lavoro durato un anno.
#devops #codemotion #milan #slides https://t.co/vADe6Z7O68 … #kubernetes #docker @CodemotionWorld @CodemotionIT @lastminute_com
— Michele Orsi (@micheleorsi) November 25, 2016
Interessante anche quello di Matteo Vaccari, tenuto in un’aula strapiena, che ha raccontato quanto imparato sul test driven development negli ultimi dodici anni. Altri sono stati meno interessanti e uno di questi – un po’ povero di contenuti e tenuto da uno degli sponsor blasonati – ha perso dopo pochi minuti una porzione significativa dei partecipanti, a riprova di quanto la platea fosse qualificata e esigente.
Ovviamente mi sono perso talk interessanti, per esempio quelli di Paolo Perego o Michal Franc. Come sempre succede quando ci sono tante track parallele bisogna selezionare, ma l’eccellente organizzazione di Codemotion ha registrato i talk. Tra qualche settimana verranno pubblicati su Youtube dove potete già consultare quelli di precedenti eventi.
O imparare, o imparare
Mai come in questo periodo è obbligatorio investire sulla propria formazione professionale, mantenere – come la chiamano gli uffici di risorse umane – la propria employability. Leggere libri o stare attaccati al web è importante ma non è sufficiente. Gli eventi come Codemotion creano momenti di confronto e di scambio e permettono di sintetizzare in pochi giorni, tra workshop e conferenza, un insieme di stimoli e di conoscenze che possono diventare il carburante per lo studio dei mesi a seguire. La prossima tappa è tra pochi mesi a Roma, se siete in zona vale sicuramente la pena di farci un salto.