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Internet Explorer 5.0, un successo gonfiato

15 Aprile 1999

Internet Explorer 5.0, un successo gonfiato

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Microsoft dice che nel primo giorno di rilascio IE 5.0 è stato scaricato da un milione di persone. Ma le cose non stanno esattamente così.

Quante volte ci è capitato di venire a sapere che dati o notizie fornite da Microsoft fossero false o comunque poco attendibili? La casa di Redmond ci ha abituati ad un marketing piuttosto disinvolto. L’ultima notizia non proprio esatta riguarda il tanto annunciato e celebrato Internet Explorer 5.0.

Secondo i dati forniti direttamente da Microsoft, la nuova versione del browser, il primo giorno di rilascio, sarebbe stato scaricato da oltre 1 milione di persone. Si tratta di un dato impressionante, che sicuramente ha invogliato tantissime persone, che magari erano poco convinte, a scaricare il programma nei giorni successivi; e sicuramente è servito da lancio pubblicitario per il prodotto. Ma come stanno realmente le cose?

In realtà, il milione e oltre di downloads si riferirebbe alla piccola utility (un semplice Installer), che permette di avviare il processo di scaricamento e installazione del browser (si tratta di soli 700 kbytes). Solo una piccola percentuale di queste persone avrebbe poi continuato la procedura di installazione piuttosto lunga e da effettuare online, rimanendo collegati a Internet. Quindi l’effettivo numero di persone che il primo giorno ha installato sul proprio PC Internet Explorer 5.0 si riduce di parecchio.

Sotterfugi come questo possono avere un certo effetto sul grande pubblico e sugli organi d’informazione. Una volta scoperto il trucco, però, non fanno altro che alimentare i cattivi sentimenti (ormai molto diffusi) nei confronti della Microsoft.
A Redmond stanno attraversando un momento difficile: prodotti costantemente nel mirino dei critici, ritardi nel rilascio del tanto atteso Windows 2000, il successo di Linux e il processo antitrust sono i sintomi di un malessere che potrebbe aggravarsi.

Nonostante ciò i conti dell’azienda (e quelli personali di Bill Gates) vanno bene, anzi benissimo. Meno bene vanno le cose per gli utenti, portati a scegliere il prodotto più diffuso (quasi sempre quelo Microsoft), anche se non necessariamente il migliore. Cosa importa se Explorer va in crash, magari facendo cadere la connessione, oppure se Word si pianta provocando un freeze totale della macchina e siamo costretti a riprendere il lavoro da capo? Cambiare sistema operativo? E poi chi ci assicura di trovare tutto il software che vogliamo? Chi ci assicura che sia facile da usare come Windows? E come dei topi attirati dal formaggio caschiamo sempre nella stessa trappola (https://www.apogeonline.com/riflessi/art_44.html)

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