La marea montante di Internet rischia di accentuare la “frattura digitale” tra i ricchi e i poveri. È questa l’inquietudine dei molti partecipanti al summit sociale dell’ONU.
“L’88 % degli utenti Internet vive nei paesi industrializzati, contro lo 0,3 % che abita nei paesi poveri”, ha sottolineato il ministro tedesco della Cooperazione economica e sviluppo, signora Heidemarie Wieczorek-Zeul, durante il suo intervento davanti al summit sociale che si tiene a Ginevra dal 26 al 30 giugno.
“Il “digital divide” tra i paesi si approfondisce – ha rivelato per parte sua il vice-presidente della Repubblica Dominicana, Jaime David Fernandez Mirabal – La grande maggioranza della popolazione del mondo è ancora privata del tutto dell’accesso a Internet”.
Questa “frattura” si instaura non solo tra paesi ricchi e paesi poveri, ma anche tra persone ricche e povere, ha rimarcato il ministro tedesco.
Un punto di vista condiviso dalla rappresentante russa, Valentina Matvienko, presidente aggiunto del governo, per la quale “tutti i paesi non hanno le stesse possibilità di accedere ai progressi tecnologici e scientifici”, essenzialmente riservati, secondo lei, a un numero limitato di paesi “dove abita il ‘miliardo dorato’ della popolazione mondiale”.
Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUS) stima che entro la fine dell’anno 2001, il mondo conterà circa 700 milioni di utenti Internet (erano 50 milioni nel 1997), accanto, sempre secondo le statistiche ONU, a tre miliardi di persone che vivranno con meno di due dollari al giorno.
“Attualmente, il traffico su Internet raddoppia ogni tre mesi e il commercio elettronico aumenta del 100 % ogni anno”” a precisato l’amministratore del PNUS.
Secondo il rapporto 1999 del PNUS, un paese povero non riuscirà a realizzare le infrastrutture di telecomunicazioni che permettono l’accesso a Internet.
A titolo d’esempio, un ora di Internet costava nel 1999 10,50 dollari in Chad dove il reddito annuale medio per abitante è stato di 187 dollari.
Ma questa “frattura digitale” si instaura anche all’interno dei paesi ricchi tra uomini e donne, giovani e vecchi, tra persone che sanno leggere e non, tra zone urbane e rurali, ma anche tra chi parla inglese e chi no, tenuto conto che l’80 % dei siti Web è in questa lingua.