Intel, il gigante mondiale nella produzione e vendita di microprocessori, per migliorare i propri risultati finanziari decide di sfoltire i ranghi.I risultati, però, non sembrano così cattivi.
Nel secondo trimestre del 2002, Intel ha registrato un utile di 446 milioni di dollari su entrate per 6,3 miliardi di dollari: una performance che consente al gruppo americano di distribuire un dividendo per azione di 9 centesimi di dollaro: due soli centesimi al di sotto delle previsioni degli analisti.
Ma dopo gli spaventi dell’anno passato e di questo, la direzione di Intel non intende correre rischi di fronte al mercato finanziario.
Così, decide di diminuire la sua forza lavoro di 4 mila effettivi entro fine anno, su un totale di 83 mila lavoratori sparsi nel mondo.
Intel ha sofferto e soffre del calo del mercato dei personal computer. Negli Stati Uniti, in questo ultimi mesi, il mercato delle vendite di Pc ai consumatori è in regresso.
Soprattutto, le voci di inizio anno che vedevano una ripresa del mercato non hanno avuto ragione e ancora non si vede la fine del tunnel.