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In Italia sale la voglia di comprare online

21 Marzo 2001

In Italia sale la voglia di comprare online

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Febbraio, mese di saldi offline e di shopping – o window shopping (ossia “guardare senza comprare”) – anche online. Secondo il report Jupiter MMXI di febbraio, gli internauti italiani hanno …

Febbraio, mese di saldi offline e di shopping – o window shopping (ossia “guardare senza comprare”) – anche online.

Secondo il report Jupiter MMXI di febbraio, gli internauti italiani hanno infatti intensificato le loro visite ai siti che fanno esclusivamente e-commerce e ai siti di aste: il 40% è andato in rete per valutare opportunità di acquisto, mentre il 7% in più rispetto a gennaio ha usato Internet per trovare o mettere all’asta qualcosa.

Tra i primi cinque siti della categoria commercio online, solo uno non è italiano. Libri, elettronica e, inaspettatamente, sport, sono tra i protagonisti di un mercato che è comunque ancora molto frastagliato: non ci sono realtà fortemente dominanti e l’audience si disperde tra siti diversi.

I siti di aste rivelano invece una forte crescita nella capacità di “trattenere” i visitatori, come indica il dato di “stickiness” (Visitatori Unici e tempo speso, in crescita rispetto a gennaio), da sempre punto di forza dei siti di aste ma ancora più rilevante nel mese di febbraio.

I dati del mese di febbraio sembrano così confermare la correlazione rilevata da un’indagine qualitativa di Jupiter Media Metrix sul mercato USA, secondo cui la propensione all’acquisto online cresce con l’aumentare della maturità di utilizzo di Internet: il 43% dei navigatori con due anni di “anzianità” compra infatti in Rete.

“Il consumatore online in Italia”, ha commentato Monica Frigento, amministratore delegato di Jupiter MMXI in Italia, “preferisce i negozi virtuali made in Italy. Si rivolge meno ai canali distributivi tradizionali che hanno una presenza online: lo attraggono di più le realtà esistenti solo nella Rete.
Prevediamo che il fenomeno del commercio elettronico B2C nei prossimi 5 anni coinvolgerà il 40% della popolazione online, con un incremento del 400% rispetto ad oggi, per una spesa di oltre 4 miliardi di euro in acquisti in rete”.

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