Sempre più gli USA utilizzano Internet per migliorare e velocizzare la pubblica amministrazione. Dopo la legge sulla firma elettronica, in Colorado, arriva il “processo elettronico”.
Lo sperimentavano da luglio e, visto il grande successo dell’uso della rete per le azioni legali tra avvocati e amministrazione della giustizia, hanno deciso di rendere ufficiale l’innovazione.
In Colorado, dunque, tutti gli avvocati potranno avviare azioni legali, a partire dall’inizio del 2001 e in tutti i tribunali non penali dello stato, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Lo stesso avverrà per mozioni o altri documenti collegati allo sviluppo dei procedimenti legali.
Detto così, sembra poca cosa. In concreto, vuol dire eliminare dall’inizio una mezza dozzina di passaggi intermedi all’interno dell’amministrazione giudiziaria.
I giudici potranno richiamare sullo schermo dei loro computer le varie azioni legali e procedere senza alcun ausilio di carta.
Ad esempio, nei casi di separazione in cui viene fissata dal giudice una cifra per gli alimenti da corrispondere da parte di uno dei coniugi, sarà lo stesso magistrato a poter richiamare sul suo computer la precedente sentenza e variare direttamente a video la cifra da corrispondere.
Per poter estendere l’innovazione ai procedimenti penali, restano da risolvere alcune questioni di privacy nei casi che riguardano i minorenni e i casi di molestie sessuali.
Con milioni di fascicoli aperti ogni anno dalla giustizia americana, il “processo elettronico” dovrebbe consentire uno snellimento delle procedure.
Ora, con uno sforzo di fantasia, pensate se un tale sistema venisse applicato al nostro apparato giudiziario, soprattutto civile, soffocato da lentezze burocratiche.