Sul sito di Shangai Zhike.com vengono pubblicati brevi annunci che propongono di mettere in contatto persone disposte a pagare per avere una «raccomandazione» presso le varie amministrazioni, con persone che hanno le cosiddette «buone conoscenze».
In Cina, avere le «buone conoscenze», quanxi in mandarino, è ritenuto molto importante, trattandosi di un paese con una popolazione numerosissima, un ordinamento giudiziario lacunoso e un’amministrazione nota per la sua inefficienza.
Il direttore del sito definisce le «buone conoscenze» come «una sorta di forza produttiva che è possibile far fruttare in modo più redditizio». Ma proprio questa monetizzazione, secondo molti, è vera e propria corruzione.
Il direttore di Zhike.com risponde a queste accuse sostenendo che «le persone si trovano spesso in un certo imbarazzo quando si avvalgono di un intervento legale e legittimo di una persona con un certo potere per risolvere un problema. Perciò, il sito si propone solamente di ricompensare l’intermediario che presenta il “buon contatto”: si tratta di un servizio di scambio come un altro».
Ad ogni modo, Zhike.com riceve il 20% della ricompensa, senza garantire il successo dell’operazione.
A proposito di questo sistema di «relazioni» il Beijing News ha commentato che «rappresenta una sorta di mano invisibile che permette di arrivare dove le vie legali non riescono» e ha concluso che «non si può sperare che più di un miliardo di persone abbiano fiducia nella legge. Bisogna però dimostrare che il sistema legale è più efficace di quello delle raccomandazioni».