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In alcuni paesi 8 ordini su 10 sono truffe

23 Luglio 2002

In alcuni paesi 8 ordini su 10 sono truffe

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Molte aziende del Web chiudono i loro canali di vendita on line verso i paesi dove le truffe sono troppo elevate. Alcuni esempi

Grazie a Internet le aziende possono portare la propria vetrina in tutto il mondo e ampliare quindi esponenzialmente i propri clienti: questa sembrava essere la chiave del successo delle vendite on line, ma molte aziende scoprono che vendere all’estero è spesso troppo rischioso, soprattutto in alcuni paesi dove le truffe sono l’80% degli ordini di acquisto.

CD Universe, per esempio, ha smesso di inviare la merce ordinata da Romania, Bulgaria e Indonesia perché il numero di truffe via carta di credito era altissimo, circa 8 su 10.

Anche Buy.com si comporta analogamente. Il sito ha smesso di inviare prodotti in molti paesi in cui gli ordini falsi erano troppo frequenti. Tra questi i paesi dell’est europeo, gli ex sovietici, l’Indonesia, la Corea e la Cina. I clienti stranieri del sito, inoltre, per poter comprare devono spendere almeno 500 dollari e non possono usare la carta di credito. I prodotti non vengono inviati prima del ricevimento dei soldi.

Negli Stati Uniti il sistema di pagamenti è attrezzato in modo da poter certificare la proprietà di un numero di carta di credito quando viene dichiarato, mentre per ordini di altri paesi è impossibile distinguere in tempi brevi un cliente onesto da un utilizzatore di carte rubate o di generatori di numeri di carte di credito. Anche in Italia esiste lo stesso problema.

CDNow prende ordini da paesi a rischio, ma li accetta solo dopo una verifica effettuata da un settore apposito. Tra tutti gli ordini ricevuti l’8% passa per questo controllo.

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