Ecco di seguito le previsioni di alcuni esperti USA sul mutamento del settore dei quotidiani da qui a cinque anni. Il numero delle testate d’informazione si restringerà a un pugno di grossi conglomerati, ciascuno dei quali sarà in grado di distribuire notizie in tempo reale e ovunque nel mondo, tramite TV, stampa e Web. Per poter sopravvivere, i giornali dovranno offrire contenuti il più possibile locali e specializzati superiori a quelli garantiti da guide cittadine stile Sidewalk.com, insieme a formule di abbonamento tra loro assai diversificate. Elemento forse più importante, andrà ancor più scomparendo la demarcazione tra contenuti editoriali e inserzioni pubblicitarie.
In mancanza di entrate da parte dei navigatori del Web, i siti d’informazione saranno costretti ad ampi compromessi. Ovvero, per riuscire a prosperare dovranno affidarsi quasi unicamente a elementi quali pubblicità ed e-commerce. Con annesse, inusitate tentazioni: link agli inserzionisti direttamente nel corpo degli articoli, utilizzo di nuove tecnologie per far apparire veri e propri annunci nei pezzi o sul monitor dell’utente, pur se in maniera discreta. “La linea di confine tra stato e chiesa diventerà sempre più sfuocata da qui al 2005,” hanno chiarito Michael Wolf e Geoffrey Sands, i partner presso Booz-Allen & Hamilton che hanno avanzato tali previsioni.