Il mondo sommerso sotto un oceano di dati grazie alla moltiplicazione dei computer e allo sviluppo di Internet. L’allarme lanciato da ricercatori americani.
Secondo uno studio dell’università di California a Berkeley, infatti, il mondo produrrebbe l’equivalente di 250 milioni di Mb di dati per ogni abitante della terra.
“È chiaro che potremmo annegare in questo oceano di informazioni – indica il rapporto – la sfida è imparare a nuotare in questo oceano senza annegare”.
Più del 90 % dei dati sono conservati sotto forma digitale su computer, in modo da prendere meno spazio che sulla carta, su video o su pellicola.
Per Peter Lyman, della scuola dei sistemi di gestione dell’informazione dell’università, l’esplosione dei dati è una quasi benedizione.
“Cosa è bene è che i dati digitalizzati rappresentano il 93 % del totale e che le informazioni messe su Internet sono accessibili da ogni parte del mondo”.
“Non è più necessario viaggiare per avere una certa informazione. Arriva lei ed è più democratica”, spiega Lyman, ma “non ci sono gli strumenti per trovare questa informazione” che figura nella “parte oscura” di Internet, cioè quella non indicizzata dagli strumenti di ricerca e quindi, non accessibile.
La superficie “immersa” della Rete è costituita da circa 2,5 miliardi di documenti e si sviluppa al ritmo di 7,3 milioni di nuove pagine Internet al giorno.
Tuttavia, se si tiene conto delle informazioni non indicizzate, secondo questo studio sono 550 miliardi i documenti che si trovano già su Internet.
Un sunto dello studio lo trovate all’indirizzo http://www.berkeley.edu/news/media/releases/2000/10/18_info.html