Dobbiamo chiedere scusa e rettificare una notizia. Un “pesce d’aprile” partito in anticipo, ci fa cadere nel tranello: tutto falso il sito olandese “The Honest Thief”.
Lo ammette senza falsi pudori lo stesso sito dove, in home page, campeggia una scritta: “Smile, it is April Fools’ Day”, il cui senso è chiaro.
Nell’incipit della spiegazione, i responsabili spiegano come fino a un mese fa il sito non esistesse e che nel tranello ci sono cascati anche quelli del Wall Street Journal. Siamo in buona compagnia.
Solo un mese fa circa abbiamo raccontato in due articoli la nascita di questo sito e, poi, la presentazione di una nuova tecnologia, il software Thank You, che permetteva di affittare il proprio computer per acquistare legalmente brani mp3, pagando con il ricavato.
Il 1° di aprile, la sorpresa. L’azienda PGR annunciava che i progetti relativi agli scambi di file in modalità P2P non erano altro che uno scherzo.
Lo scherzo serviva a portare avanti un’operazione di marketing, attirando l’attenzione sul libro che porta lo stesso identico nome del sito: “The Honest Thief”, il ladro onesto.
Grossa delusione, dunque, per chi sperava in una svolta del peer-to-peer. Soprattutto per gli artisti, a cui era stato promesso di pagare i diritti senza passare dalle case discografiche.
Speriamo che l’idea non muoia e che qualcuno raccolga il testimone, visto anche il grande successo della “finta” iniziativa.