Il 31 agosto 1957 il “Gamba de legn” fece per l’ultima volta Corso Vercelli, dopo 80 anni in cui era stato uno dei simboli di Milano, con il suo andare sbuffante nelle vie cittadine e nelle campagne nebbiose, da Piazzale Baracca fino a Magenta e a Castano Primo.
Progettata nel 1878, la linea era lunga 23 chilometri, e impiegava 17 motrici costruite dalla tedesca Lokomotivenfabrik Krauss, scelte tra le altre locomotive per motivi ambientali: emettevano infatti un fumo meno denso delle concorrenti.
Il “Gamba de legn” aveva una velocità massima di 15 km/h fuori città e 10 km/h in città; prestazioni di tutto rispetto nel 1878; quando tale velocità divenne troppo bassa, furono l’estrema robustezza del mezzo e le vicende storiche a garantirne la sopravvivenza. Infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale la penuria di mezzi di trasporto e la grande quantità di sfollati che pendolavano tra la città e la campagna, resero insostituibile il vecchio tram a vapore, al punto che molti viaggiavano sul tetto dei vagoni; fu nel 1950 che nell’ebbrezza del “progresso” si giunse alla progressiva eliminazione della linea, privando così Milano di uno dei suoi più amati simboli.
La motrice del “Gamba de legn” è conservata tuttora nei sotterranei del Museo della Scienza, sezione Trasporti Terrestri, in un ambiente cittadino ricostruito. Una delle domande che più frequentemente i visitatori pongono alle guide del Museo è l’origine del curioso nomignolo dialettale. Al proposito ci sono diverse interpretazioni, di cui ne ricorderemo soltanto due: che derivi dall’andatura oscillante tipica dei tram a vapore, oppure dal fatto che uno dei primi operai che precedevano a piedi in città il “Gamba de legn” per azionare gli scambi manuali avesse appunto una gamba di legno.
Immagini e link sul “Gamba de legn” nella sezione “Tram” del sito del Museo http://www.museoscienza.org/treni/