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Il funzionamento della tecnologia al plasma per i nuovi TV-Color

12 Ottobre 1999

Il funzionamento della tecnologia al plasma per i nuovi TV-Color

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Se fino a qualche anno fa le linee curve erano la moda più in voga sulle passerelle e tra gli oggetti di casa, ora si sta riaffermando il concetto di …

Se fino a qualche anno fa le linee curve erano la moda più in voga sulle passerelle e tra gli oggetti di casa, ora si sta riaffermando il concetto di piatto come perfezione. E’ il caso dei nuovi schermi piatti al plasma che tra qualche tempo vedremo nelle case di ognuno di noi. Purtroppo bisogna dire “tra qualche tempo” perché per il momento la diffusione è sicuramente frenata dal prezzo piuttosto elevato, per non dire proibitivo.

Vediamo comunque come funzionano gli schermi piatti con tecnologia al plasma.

Innanzitutto la loro superficie di proiezione non è ricavata da una sezione sferica o cilindrica, ma è perfettamente piatta fin sugli angoli. Ciò è permesso dall’assenza del tubo catodico il quale presenta problemi di distorsione nelle aree più lontane dal centro dello schermo, con conseguenti problemi di contrasto e nitidezza in queste aree. Esso è stato infatti sostituito con due lastre di vetro distanti soli 100 micron e con interposta una miscela di gas che reagisce a particolari segnali luminosi.

L’immagine viene creata su una griglia alla quale sono applicati dei fosfori a 300 micron di distanza; il processo viene innescato da una coppia di elettrodi paralleli che producono dei raggi ultravioletti e che modificano lo stato fisico dei fosfori di colore rosso verde e blu. I vantaggi rispetto ad una normale TV, oltre al peso e alle dimensioni (basti pensare che lo spessore di uno schermo al plasma è di soli 6mm), sono la qualità dell’immagine e l’assenza di radiazioni nocive. Lo schermo piatto, inoltre, non permette la riflessione della luce.

L’immagine con questa tecnologia viene creata in un solo passaggio e non in due come nelle vecchie TV ( prima riga pari e poi dispari) con conseguente aumento della stabilità e assenza di vibrazioni. In più lo schermo piatto permette lo sfruttamento dell’intera area visiva con angoli di visuale fino a 160°.

Anche i vecchi problemi di surriscaldamento sono stati risolti. L’unico neo rimane il prezzo. Spendereste 25 milioni per avere uno schermo ultrapiatto e ultratecnologico di 42″ da mettere nel vostro salotto?

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