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Il Dsc MediaLab, il laboratorio multimediale di Bologna

24 Maggio 2002

Il Dsc MediaLab, il laboratorio multimediale di Bologna

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Spesso si parla di cosa faranno mai gli studenti dei corsi universitari delle facoltà di scienze della comunicazione sorte come funghi un po’ in tutta Italia.Un bell’esempio è quello degli …

Spesso si parla di cosa faranno mai gli studenti dei corsi universitari delle facoltà di scienze della comunicazione sorte come funghi un po’ in tutta Italia.
Un bell’esempio è quello degli studenti dell’Università di Bologna che seguono i corsi all’interno di un laboratorio multimediale.

Attivo da oltre un anno, il Dsc MediaLab è un laboratorio sulla comunicazione interattiva e multimediale. Finanziato dal Dipartimento di Discipline della Comunicazione dell’Università di Bologna, è interamente creato e gestito da un gruppo di studenti accomunati dall’interesse per i nuovi media: un’occasione per sperimentare formule nuove e ripensare gli strumenti espressivi della comunicazione digitale.

Questi studenti hanno realizzato molti esperimenti online e, oltre a un nuovo forum dove discutere, hanno creato “Gli insoliti sospetti”, la fiction interattiva del Dsc MediaLab.

Un omicidio, cinque indiziati e un enigma da risolvere: gli elementi classici di un giallo vengono ricombinati secondo un modello di fiction interattiva. All’utente è data la facoltà di creare la propria storia a partire da una serie di input forniti da un presentatore-guida. L’intreccio di indizi multimediali (sonori, grafici e testuali) insieme alla ricostruzione in video dell’accaduto orientano lo spettatore verso la risoluzione di un caso veramente insolito di satanismo in salsa bolognese.

È un modo inconsueto, partecipativo e appassionante di seguire l’intreccio narrativo: l’utente, calato di persona nella scena del delitto, è parte attiva nella ricostruzione degli eventi. Sulla base degli indizi, può scegliere da quale prospettiva rivivere gli eventi della giornata che precede l’omicidio, saltando dal punto di vista di un personaggio a quello di un altro, all’interno di un grande ipertesto audiovisivo che lo conduce attraverso le stanze dell’abitazione della vittima, tra le rete di misfatti dei convitati.

Non servono altro che intuito, sagacia investigativa e una buona connessione a Internet. Il resto è tutto da scoprire.

L’unico problema è dovuto alle infrastrutture. Infatti, realizzato in RealVideo ha bisogno di un collegamento ad alta velocità per essere apprezzato del tutto.

Gli studenti in questo laboratorio assemblano testi, immagini, suoni e animazioni per l’online streaming, gestendo autonomamente tutte le fasi di lavorazione dei contenuti che trasmettono. Nello spirito della ricerca e del non-profit, mirano a produrre format autenticamente multimediali, in modo da sfruttare percorsi ancora poco battuti dalle aziende del settore.

Lo scopo dei prodotti del laboratorio non è quello di soddisfare le esigenze di un’audience individuata. Semmai, è quello di anticipare tendenze, creare nuovi stili di fruizione, venire incontro al desiderio di un nuovo tipo di testo, più aperto e meno facilmente classificabile.

“Il nostro gruppo di lavoro si è costituito e consolidato sulla base di competenze e interessi creativi molto eterogenei: giornalismo, fotografia, Web design, radiofonia, produzioni video e programmazione informatica – scrivono di loro – Un circolo di studenti motivati, in totale autonomia organizzativa e produttiva, pronti a investire molto del proprio tempo nel progetto e nelle attività sperimentali, in un impeto liberatorio rispetto alla routine accademica tradizionale”.

È da poco online anche il forum del Dsc MediaLab, il loro nuovo luogo di incontro, un ambiente aperto sia verso l’interno che verso l’esterno, in grado di dare spazio ad ogni voce e di integrare con la discussione un sistema di condivisione di risorse e di link a siti che trattano argomenti quali le culture della rete, la net.art, la fruizione, la creazione e la distribuzione di contenuti multimediali.

I tre canali del forum aperti ad oggi sono rivolti a: commenti sui programmi già esistenti e proposte o stimoli per crearne di nuovi; appunti, o vere e proprie disquisizioni, sui grandi temi della multimedialità e dell’interattività; indicazioni tecniche relative alla realizzazione di contenuti multimediali per il web.

Un “luogo” da visitare.

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