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Il Cio in guerra contro il Web

14 Settembre 2000

Il Cio in guerra contro il Web

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Il Cio (il Comitato olimpico internazionale) si arma per bloccare gli attacchi dei pirati per le riprese dei giochi. Assoldata un’équipe di esperti per stanare i falsari. “Spenderemo centinaia di …

Il Cio (il Comitato olimpico internazionale) si arma per bloccare gli attacchi dei pirati per le riprese dei giochi. Assoldata un’équipe di esperti per stanare i falsari.

“Spenderemo centinaia di migliaia di dollari per ingaggiare gruppi di esperti con lo scopo di trovare i video pirati”, ha dichiarato Dick Pound, supervisore tecnico per il Cio.
“La telediffusione dovrà portarci miliardi di dollari e, quindi, ne vale la pena”, prosegue Pound.

Poche parole per spiegare il progetto: tutto sarà fatto pur di proteggere gli interessi delle aziende che, come la NBC, hanno pagato a peso d’oro il comitato olimpico per assicurarsi l’esclusività delle immagini dei Giochi di Sydney.

Di fatto, il Cio ha ingaggiato una società francese, Datops, che ha creato un sistema di ricerca automatica di file video suscettibile di intercettare quelli che violano gli obblighi.
I file rintracciati saranno trasmessi a un’altra società, questa volta con base nel Regno Unito, NetResult, incaricata di visionare i video e, nei casi più eclatanti, di far rispettare i diritti nei modi previsti dalla legge.

In barba al “blocco”, tutte le altre televisioni stanno cercando le falle nei testi del Cio per poter presentare anche loro immagini.
È il caso della CNN/SI che ha già previsto di intervistare gli atleti fuori dai luoghi ufficiali e trasmetterle su cnnsi.com.

Questo dovrebbe compensare in parte il divieto fatto agli atleti di aggiornare il sito personale o di tenere una rubrica quotidiana sui siti come Athletesdirect.com durante i Giochi.

Altro problema che dovrà affrontare il Cio è dovuto al fuso orario.
Le competizioni si svolgeranno tra le 6 e le 11 del mattino (ora italiana), ore in cui non sarà possibile vederle in diretta e i giornali sono già in stampa.

Il Web potrebbe pubblicare i risultati prima della trasmissione televisiva.
Cosa inaccettabile per il Cio, che ha rifiutato di accreditare i giornalisti che lavorano per siti Internet.

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