Tre giorni. È il tempo necessario al servizio di distribuzione di musica online, Napster per impedire che i suoi utenti si scambino brani musicali coperti dal diritto d’autore.
Questa la decisione presa martedì (era sera tardi in Italia) dal giudice del tribunale di San Francisco.
In cambio, le industrie discografiche avranno il compito di fornire al sito musicale l’elenco dei nomi delle canzoni da bloccare attraverso un filtro.
Con questa sentenza viene detto, finalmente nero su bianco, quali devono essere i rapporti tra Napster e i suoi agguerriti nemici, le grandi case discografiche.
Napster dovrà fornire al tribunale i dettagli delle misure intraprese per rispettare la sentenza e bloccare, dunque, lo scambio di brani musicali protetti dai diritti d’autore.
Per presentare questo documento avrà tempo cinque giorni.
In realtà di questo filtro se n’era già parlato (lo abbiamo fatto anche noi su questa rubrica). Una soluzione che mette al riparo Napster da possibili conseguenze, ma che non impedirà lo scambio di canzoni con o senza diritti d’autore.
Basterà modificare i nomi degli autori o dei brani per continuare tranquillamente a inserire e scaricare brani. Nomi “taroccati” per canzoni di successo.