I travagli della penetrazione di Internet in Africa sono al centro di un rapporto curato dal portale “woyaa.com” e dalla segreteria dell’UNESCO. Tra i problemi maggiori rilevati, la scarsa presenza di siti Web implementati nei vari paesi africani, con l’eccezione del Sud-africa. Secondo il documento, ciò andrebbe attribuito a diversi fattori coincidenti: la mancanza di infrastrutture ed apparecchiature adeguate, l’assenza di regolamentazioni su questioni relative a copyright e sicurezza, il basso livello di esperienza nella realizzazione di siti Web. Più in generale, viene messo in luce la modesta o totale assenza di coscienza e conoscenza dei potenziali benefici di Internet anche per il continente africano. Una situazione che, secondo i responsabili di woyaa.com e dell’UNESCO, richiede specifiche campagne d’informazione e di training, insieme al rapido sviluppo di infrastrutture e alla più ampia visibilità dei siti locali. Viene chiamato in causa anche il settore pubblico, le cui istituzioni dovrebbero fornire il “buon esempio” nella realizzazione di siti ricchi di contenuti utili e dalla chiara facilità d’utilizzo.
Il rapporto elenca anche la classifica dei maggiori 50 siti Web africani, con particolare attenzione a categorie quali educazione, scienza, cultura, sviluppo comunitario e informazione pubblica. Ai primi posti risultano SchoolNet South Africa, Institute of Research for Development of Niger, CAMA (Contemporary African Music and Arts), The Virtual Souk, Africa.com. Come ci si aspettava, i siti più diversi e aggiornati sono quelli realizzati in Sud Africa, seguiti da Egitto, Marocco, Tunisia. Invece i siti che necessitano di nette migliorie sono quelli basati nei paesi della fascia sub-sahariana.
Maggiori dettagli: http://www.woyaa.com