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I terroristi hanno usato la steganografia per organizzare gli attentati

16 Ottobre 2001

I terroristi hanno usato la steganografia per organizzare gli attentati

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Gli antichi greci per dissimulare messaggi importanti, usavano tatuarli sulla testa rasata e poi far ricrescere i capelli. Questa antica tecnica si chiama steganografia ed è utilizzata per nascondere messaggi …

Gli antichi greci per dissimulare messaggi importanti, usavano tatuarli sulla testa rasata e poi far ricrescere i capelli. Questa antica tecnica si chiama steganografia ed è utilizzata per nascondere messaggi in “contenitori” all’apparenza innocui.

Con il passare degli anni la tecnica si è evoluta, grazie anche allo sviluppo tecnologico.

Prima con la scoperta dell’inchiostro simpatico: tutti da piccoli abbiamo intinto il pennino in succo di limone e poi riscaldato la carta alla fiamma di una candela. Come per magia appariva la scritta, così come ci insegnava il Manuale delle Giovani Marmotte.

Nella seconda guerra mondiale, poi, i messaggi in codice per le operazioni segrete coordinate tra gli alleati e la Resistenza in Europa, erano dissimulati all’interno delle trasmissioni di Radio Londra.

Questo, infatti, è uno dei motivi dell’inquietudine delle autorità americane verso i messaggi di Bin Laden o dello sceicco Omar trasmessi dalla televisione satellitare araba e ripresi dalle tv occidentali (CNN in testa).

Ma esistono tecniche ancora più raffinate, abbinate allo sviluppo delle nuove tecnologie della comunicazione.
Oggi, un messaggio può essere nascosto all’interno di una foto, di una registrazione musicale o un video oppure in una pagina Web.

Si può ben immaginare come questi messaggi siano difficile da scoprire, appunto perché potrebbero essere inseriti tra miliardi di pagine Web all’apparenza innocue.
Potrebbero essere all’interno di foto di attrici o cantanti famosi, su un sito porno o in qualsiasi altro posto sulla rete e riconosciuti solo da qualcuno che sa dove andarle a trovare.

Se parliamo di questa tecnica, il motivo risiede nel fatto che secondo le autorità americane c’è “una chiara probabilità che criminali, terroristi e governi stranieri ostili utilizzino la steganografia”, come dichiara Michel Vatis, ex capo dell’unità di lotta al cybercrimine dell’FBI e attualmente direttore dell’Istituto di studi sulla sicurezza tecnologica presso il Dartmouth College.

Interrogati dai giornalisti i responsabili FBI non vogliono dire fino a quanto siano incentrate su questa tecnica le inchieste federali sui terroristi e si limitano a dire che “è una giusta domanda ma noi non parliamo degli aspetti specifici della nostra inchiesta”.

Di questi possibili usi da parte di terroristi avevamo già scritto su questa rubrica e come riporta USA Today, le autorità americane sono preoccupate per il possibile uso di siti Internet per la preparazione di attentati.

Come riporta l’AFP in un’agenzia, è stato arrestato in Francia durante un’inchiesta sulla preparazione di un attentato contro l’ambasciata americana a Parigi, un certo Kamel Daoudi, francese di origine algerina trovato in possesso di un libretto che conteneva dei codici che potevano essere utilizzati per nascondere messaggi.

Secondo Gary Gordon, esperto del laboratorio specialistico presso il WebStone Technologies è “altamente probabile” che Bin Laden e la sua organizzazione “facciano ricorso a queste tecniche, perchè il loro uso mantiene il segreto ed è facile” e si sa che “trafficanti di droga, pedofili, criminali e terroristi usano questo per comunicare segretamente”.

Gary Gordon spiega che il suo laboratorio possiede un programma per scoprire le immagini con contenuti nascosti, ma bisogna utilizzarlo in coordinamento con altri servizi informativi.
“È come cercare un ago in un pagliaio. Ci sono milioni di immagini su Internet. Bisogna stabilire una lista di siti sospetti e scrutarli con regolarità”.

Per saperne di più potete leggere le pagine di questo sito con informazioni e storia della steganografia.

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