I quotidiani online americani scendono in guerra contro i “parassiti”, aziende che sfruttano il loro lavoro “per farsi i soldi”. Tutti in tribunale contro Gator, un’azienda pubblicitaria che fa comparire finestre a “pop-up” mentre gli internauti visitano i siti dei giornali.
New York Times, Wall Street Journal, Washington Post e USA Today hanno portato alla sbarra Gator e il suo famigerato software di pop-up, accusandoli di “parassitare Internet a scapito del contenuto dei siti degli altri”.
La causa è stata portata davanti a un tribunale di Alexandria, in Virginia e hanno chiesto un’ingiunzione oltre ai danni che non sono ancora stati quantificati. “Noi indaghiamo per raccogliere le informazioni e creare un sito attraente – spiega l’avvocato dei giornali, riportato dalla Associated Press – Gator, senza fare investimenti comparabili, raccoglie i profitti”.
Gator è un’azienda californiana con sede a Redwood City e vanta 22 milioni di utilizzatori e 400 inserzionisti. Gli utenti Internet ricevono il software pubblicitario di Gator quando installano altri programmi. Ad esempio quando compilano formulari o registrano password.
Da quel momento, gli internauti vedono comparire all’improvviso finestre pubblicitarie sul loro monitor mentre navigano sul Web: una cosa che da fastidio ai giornali online, che hanno strappato con i denti contratti pubblicitari e non navigano certo nell’oro, a fronte di grossi investimenti e sacrifici del personale.