Una società inglese specializzata in software per Telecomunicazioni ha reso noti i risultati di un’indagine sull’impatto ambientale dei centralini IP utilizzati nelle aziende. Ebbene, secondo le previsioni, nel 2008 le postazioni IP acquistate saranno equiparabili a 47 milioni di chilogrammi di solido e 1,5 milioni di chilometri di cavetteria. Senza contare i milioni di metri cubi di confezioni, plastica, PVC e altri agenti inquinanti.
La mole di e-waste generata potrebbe però essere ridimensionata affidandosi totalmente alle piattaforme mobili. «Le nostre attività sono sempre più in ambiente mobile – il 50/70% del traffico voce avviene tramite cellulare. I centralini IP sono semplicemente uno spreco. Le reti mobili ad alta efficienza sono presenti praticamente in ogni parte del mondo, e i rispettivi costi di utilizzo stanno scendendo drasticamente. Utilizzare la telefonia mobile sta diventando più efficiente che costruire e mantenere una rete telefonica interna all’azienda», ha dichiarato Marie Wold, Presidente di OnRelay, la società che ha commissionato il rapporto.
«L’attivazione di 10 mila postazioni telefoniche IP inoltre implica un gran numero di costi nascosti riguardanti l’acquisto di LAN switch, router, cavi e alimentatori. Su circa 10,9 milioni di euro l’80% è solo per i telefoni e gli aggiornamenti delle LAN», ha aggiunto Wold.