HTML5 Please!

Vincitore del .net Award 2011 nella categoria miglior sviluppatore dell’anno, Paul Irish ha inaugurato il 2012 con un nuovo progetto che sin da subito, visti i precedenti (Modernizr e HTML5 Boilerplate) ha destato grande interesse: HTML5 Please. Lo slogan ricorda quello della prescrizione di un farmaco: “brillanti novità da assumere con cautela”. Non solo una guida sul grado di supporto delle principali funzionalità del linguaggio, HTML5 Please va oltre proponendo per ciascuna di esse le alternative più praticabili nel caso della mancanza di un supporto nativo da parte del browser (i cosiddetti polyfill):

HTML5 Please helps you out with recommendations for polyfills and implementation so you can decide if and how to put each of these features to use.

Questo progetto è la dimostrazione concreta di quanto fuorviante possa essere la domanda “Si può utilizzare HTML5 oggi?”. Il linguaggio non è affatto un blocco monolitico da prendere o lasciare. Al contrario, l’utilizzo migliore lo si raggiunge quando si mettono in pratica solo quelle parti della specifica già sufficientemente mature da garantire un sicuro impiego, sin da subito. Quando questo non sia possibile, ecco pronto il ricorso ad un polyfill. Di norma con questo termine si fa riferimento ad una libreria JavaScript (un file di testo con estensione .js) che conferisce al browser quell’abilità di cui non dispone in modo nativo. Si pensi ad esempio alla libreria flashcanvas.js, che permette alle versioni di Internet Explorer antecedenti alla nona di godere del supporto dell’elemento <canvas>. Quella “conoscenza collettiva” che Paul Irish e gli altri programmatori che partecipano al progetto vogliono condividere è un gran bel regalo per il linguaggio e per noi appassionati.