L’installazione su vasta scala di sistemi digitali, in grado di offrire una migliore qualità d’immagine, è prevista per la fine del 2006 o l’inizio del 2007, secondo quanto dichiarato dagli stessi responsabili del settore.
I nuovi standard, che raggiungono una risoluzione da “2000” a “4000” linee per misurare la scorrevolezza dell’immagine, presentano specifiche particolari in materia di compressione digitale, di protezione contro le copie pirata e di condizionamento. Se le bobine si deteriorano ogni volta che sono proiettate, con il nuovo sistema di diffusione digitale, anche dopo cento passaggi l’immagine resta nitida e luminosa. Inoltre, i registi lavorano su pellicole che utilizzano tecnologie in tre dimensioni, che dovrebbero migliorare le scene di azioni.
Le nuove reti di diffusione digitale autorizzano anche la ritrasmissione di eventi in diretta, come i concerti musicali, nelle sale cinematografiche, cosa che potrebbe aiutare l’industria ad aumentare i suoi redditi, riempiendo i periodi morti.
Per gli studios, il cinema digitale dovrebbe abbassare i costi di distribuzione delle pellicole poiché non sarà più necessario vendere ad ogni sala delle bobine. Le pellicole saranno trasmesse da file informatici via il satellite o il cavo. Ma l’assunzione dell’onere del costo di questa trasmissione digitale rimane problematica.
Il costo di distribuzione tradizionale di una sola pellicola può variare da 1.000 a 2.000 dollari, mentre con la distribuzione digitale si attesta attorno ai 300 dollari. I proprietari delle sale cinematografiche ritengono che gli studios dovrebbero pagare i costi della distribuzione in digitale, tenuto conto degli utili che realizzeranno con il nuovo sistema. Ma gli studios vogliono che le sale provvedono almeno a una parte di questo costo. Il modello di business, dunque, è ancora lontano dall’essere definitivo.