Accendi il computer e aspetti che si carichi il sistema operativo. Un’operazione che milioni di persone compiono ogni giorno.
Ma che succede se questo non avviene a causa della rottura del disco rigido?
Subito dopo lo smarrimento iniziale, aumenta il sudore freddo a pensare che i dati immagazzinati sull’hard disk non saranno più recuperabili. Magari, anni e anni di lavori oppure non poter far fronte a un lavoro nei termini previsti.
Hitachi, costruttore di dischi rigidi ha portato una bella novità: assicura la salvaguardia dei dati e paga le eventuali riparazioni di fortuna.
Il servizio si chiama infobak.net e offre a tutti i possessori di dischi rigidi Hitachi (ma anche di altre marche pagando una cifra maggiorata) la possibilità di salvaguardare i loro dati attraverso il Web e, nello stesso tempo, assicurare il loro disco che in caso di “crash” sarà inviato gratuitamente a un laboratorio che si occuperà di recuperare i dati persi.
L’invio dei dati verso i server della Hitachi avviene attraverso un piccolo software che si può scaricare dal sito.
I dati vengono codificati prima di partire dal proprio computer con una chiave a 40-48 bit, per garantire la riservatezza e subito immagazzinate.
Una volta fatto questo, i passi successivi risultano facilitati, perché solo i dati modificati vengono inviati nuovamente al server.
Il prodotto non può, però, ancora soddisfare tutti gli utenti.
Infatti non è ancora pronta la versione per utenti di sistemi Mac o Unix e chi possiede più di un disco rigido dovrà sottoscrivere una licenza per ognuno dei dischi installati sul proprio PC.