Più dei due terzi delle società britanniche hanno segnalato, nel corso dell’anno scorso, incidenti informatici di diversa forma e natura secondo quanto indicato dal documento stilato dal DTI (Department of Trade and Industry).
Lo studio del DTI sui problemi di sicurezza informatica è stato pubblicato proprio nel momento in cui un gruppo di legislatori britannici, sta lavorando per riformare la sola legge nazionale esistente sul cybercrime, vecchia di quattordici anni. Ormai da considerarsi decisamente insufficiente in rapporto alla criminalità informatica attuale.
La polizia britannica ha recentemente segnalato che il cybercrime costa centinaia di milioni, forse miliardi, di lire sterline ogni anno alle imprese.
Il dipartimento del commercio e dell’industria ritiene che le imprese stesse siano in parte colpevoli. Questo perché anche se sempre più società hanno adottato politiche di sicurezza informatica, le imprese investono pochissimo in questo settore.
“In media, oggi, una buona parte delle imprese britanniche è vittima di un incidente al mese, ma per le più grandi si parla di un attacco alla settimana” secondo il DTI, che nota un costante aumento dei casi tra il 2002 e il 2003.