Google ha annunciato un utile trimestrale più che quadruplicato, questo grazie soprattutto alla costante crescita della pubblicità legata alle ricerche su Internet. Il motore di ricerca leader di mercato aveva realizzato, al secondo trimestre, un utile di 342,8 milioni di dollari, cioè 1,19 dollari ad azione.
Il gruppo Internet americano, entrato in Borsa a metà agosto 2004, ha realizzato un profitto di 79,1 milioni, pari al 30%. Intanto il titolo cedeva il 6,5% a 293,40 dollari sulla piattaforma di transazioni elettroniche Inet, mentre faceva registrare un record di 313,94 dollari sul Nasdaq.
Il fatturato, che come si diceva proviene quasi esclusivamente dalle pubblicità legate alle ricerche su Internet, arriva a toccare 1,38 miliardi di dollari contro i 700,2 milioni di un anno prima. Mentre gli analisti, come ad esempio Reuters Estimates, anticipavano in media un utile di 1,12 dollari per azione e un fatturato di 1,32 miliardi.
Se non si tenesse conto degli effetti finanziari legati alle stock option, l’utile di Google sarebbe stato compreso tra 1,29 e 1,35 dollari per azione. Su questa base, invece, gli analisti si attendevano 1,23 dollari.
Le spese di Google in stock option rappresentano una somma ingente, essendo nettamente più consistenti che per i suoi concorrenti. La sua quotazione in borsa, infatti, è recente, e queste spese diminuiscono soltanto con il tempo.