L’occupazione israeliana dei territori dell’Autorità Palestinese, oltre a morti e danni ha portato alla paralisi del principale server Internet palestinese, Palnet.
Il server ha cessato, lunedì, di fornire servizi in Cisgiordania e nella striscia di Gaza a causa dell’occupazione dell’esercito israeliano dei locali dov’era ospitato il macchinario e per l’arresto dei sei impiegati.
“L’esercito – ha dichiarato Samir Sabri, uno dei direttori della società che gestisce il server – è penetrato nei nostri locali a Ramallah in Cisgiordania e ha arrestato sei impiegati senza fornire spiegazioni”.
“Siamo nell’impossibilità di fornire il servizio fuori Gerusalemme a circa 10 mila abbonati – continua il direttore – come istituzioni scolastiche e universitarie che rappresentano 70 degli internauti in Cisgiordania e nella striscia di Gaza”.
Palnet ha lanciato una richiesta di soccorso a organizzazioni internazionali e anche al consolato americano.
Internet, in un periodo così difficile per quell’area e con l’esercito israeliano che entra ed esce dai territori come fosse cosa loro distruggendo e imponendo il coprifuoco, è diventato un mezzo di comunicazione essenziale per i palestinesi tagliati fuori dal mondo esterno, anche per telefono.
Alla richiesta di spiegazioni delle agenzie stampa, un portavoce militare dell’esercito israeliano si è rifiutato di rispondere.