L’iniziativa della Secure Digital Music Initiative (SDMI) non è piaciuta agli hacker. Boicotteranno il concorso per far “saltare” le protezioni inserite nei brani musicali.
Avevamo scritto del concorso della SDMI, che offriva 10 mila dollari all’hacker che fosse riuscito a eludere i sistemi di protezione studiati per “difendere” i brani musicali.
Ebbene, la reazione della comunità degli hacker americani non ha tardato ad arrivare.
E la risposta è un secco no.
Il no, arriva dalle pagine del Linux Journal, dove Don Marti, redattore della rivista, ha lanciato la controffensiva, pubblicando una lettera aperta alla SDMI, nella quale dichiara che si rifiuterà “di entrare nel gioco” e chiama l’insieme degli hacker e degli utilizzatori di Linux a fare altrettanto.
“Io non farò il lavoro sporco al vostro posto – ha dichiarato Don Marti – Non parteciperò alla vostra operazione di controllo totale sulla musica”.
Ma un altro invito a boicottare questa iniziativa, arriva dall’Electronic Frontier Foundation, un’associazione per i diritti degli utenti Internet.
L’EFF, infatti, invita gli utenti a partecipare al Set Digital Music Free, una nuova sfida dove il premio è la libertà.
L’SDMI è, dunque, nel mirino della campagna portata avanti dall’associazione per la libertà di espressione nell’audiovisivo, che incita musicisti e ascoltatori a creare nuovi “business models” per Internet, basati su un’architettura aperta.
Per saperne di più andate all’indirizzo http://www.eff.org/Misc/EFF/Newsletters/EFFector/HTML/effect13.08.html