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Giro di vite nei controlli elettronici delle informazioni

19 Settembre 2001

Giro di vite nei controlli elettronici delle informazioni

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Gli attentati negli Stati Uniti hanno aperto un interrogativo sull’efficacia dei sistemi elettronici di ascolto e sorveglianza. Sistemi costati miliardi di dollari e, a quanto pare, completamente inutili. Malgrado questo, …

Gli attentati negli Stati Uniti hanno aperto un interrogativo sull’efficacia dei sistemi elettronici di ascolto e sorveglianza. Sistemi costati miliardi di dollari e, a quanto pare, completamente inutili.

Malgrado questo, la voce che gira sul Web accredita una accresciuta sorveglianza del Web da parte dei servizi di sicurezza americani, sollevando un’ondata di paura soprattutto negli ambienti dei pirati informatici.

Alcune voci, però, si sono aggiunte a quelle degli “illegali” e parlano di una completa inutilità in un giro di vita da parte delle autorità americane e occidentali in genere.

A conforto di questa tesi, spiegano che Oussama ben Laden, il terrorista miliardario, userebbe una vecchia tecnica di comunicazione degli agenti segreti e dissimula i messaggi all’interno di foto o di pagine Web dall’aspetto innocuo.

Avevamo già scritto in questa rubrica che, secondo i servizi di controspionaggio americano, i seguaci del terrorista rifugiato in Afganistan userebbero le chat erotiche per comunicare le informazioni tra loro.

Anche se i servizi segreti conoscono le backdoors che permettono di decifrare i messaggi codificati e i software per scoprire i messaggi dissimulati, ne sono a conoscenza anche le organizzazioni clandestine.

Dunque sarebbero tutti sforzi inutili.

Allora, a cosa servirebbe potenziare gli sforzi in questa direzione.

Secondo Christian Harbulot, direttore della Scuola di guerra economica francese “gli americani vogliono approfittare dello shock emozionale degli attentati per rinforzare la loro influenza geoeconomica come dopo la Guerra del Golfo e l’Europa avrà il suo daffare nello scegliere tra la solidarietà e questa riconquista”.

Pensare che i terroristi islamici siano degli straccioni senza conoscenze tecnologiche è, dunque, un grave errore di sottovalutazione e l’inasprimento di queste forme di controllo elettronico delle informazioni non avrebbe altro scopo che farci vivere, tutti, in una situazione meno democratica.

Se il loro scopo era quello di cambiarci la vita e rinunciare ai fondamentali diritti democratici, possiamo dire che ci stanno riuscendo.

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