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Fry’s, il megastore dell’informatica

25 Febbraio 1999

Fry’s, il megastore dell’informatica

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Fry's è il supermercato elettronico americano più grande della costa Ovest. Inspiegabilmente non ha un sito Web. Una strana storia, tipicamente americana.

Fry’s Electronics è quello che si potrebbe definire un Superstore dell’informatica; qualcosa come i Supermercati Esselunga del computer, dove si entra con il carrello e si esce con il carrello pieno. Perché quel giorno le schede audio sono in offerta, insieme a mille altri oggetti. I computer ormai, negli Usa, non costano più niente e sono, veramente, diventati oggetti di uso quotidiano.

Andare da Fry’s comporta, però, numerosi inconvenienti. Già posteggiare è un problema: il luogo è sempre sovraffollato. Tramite la pubblicità locale vengono proposte offerte, offerte e ancora offerte. E allora c’è chi cambia la stampante, chi prende un modem più veloce…e il carrello si riempie. Un giorno ho visto due vecchine con un carrello stracolmo; potenzialmente erano i regali per i nipotini. Comunque, una volta andavano nei negozi di lana;-)

All’interno è come alla Esselunga: corridoi e corridoi con scaffali pieni di prodotti: scatole, scatole, laptop in esposizione, ce n’è per tutti i gusti.
I negozi Fry’s sono parecchi – credo sette in tutta la California – e quello principale (anche se non il più grande) è proprio questo di Palo Alto. Io ci vado in bici, anche se non è raccomandabile: trasportare una stampante su una bici è piuttosto scomodo.
Quello di Sunnyvale, a poche miglia da qui, pare sia il doppio. Mi riprometto di andarlo a visitare quanto prima e farne una relazione approfondita, anche se temo che mi sarà difficile uscire di là a mani vuote.

Ogni negozio ha una sua tematica. A me è già bastato vedere quello di Palo Alto, con i suoi manichini vestiti da pionieri del vecchio West, che al posto dell’oro nel setaccio hanno un chip dell’AMD, oppure un modem della 3Com. Difficile da definirne lo stile: elegante no di certo, semmai particolare.
E poi i trenini, l’indiano a cavallo (intendiamoci, tutti manichini in grandezza naturale, che troneggiano tra i monitor accesi) e i laptop appoggiati su carrelli da miniera d’oro, stile Klondyke.
I commessi, come in ogni negozio di computer che si rispetti negli USA, non ne sanno un tubo del prodotto che vendono, e a volte nemmeno sanno dove si trova: sono lì solo per vendere.

A parte il lato folcloristico, la particolarità del luogo è il mix incredibile con altri prodotti di consumo. Come se in chiesa, oltre a dire la messa, si tenessero anche corsi di aerobica. Io personalmente non ci vedo niente di male, ma qualcuno potrebbe sentirsi offeso.
Quindi, passato il reparto computer, subito vicino ai modem, ci si ritrova nel reparto telecamere amatoriali, e poi televisori, lavatrici e frigoriferi. E subito dietro ai libri che spiegano come programmare in C++ oppure in Java, ecco che emergono i giocattoli di peluche, i camioncini di plastica, i pupazzetti di Barbie con Godzilla o di Bill con Monica. No, questo me lo sono inventato io.

E poi, in fondo, dopo un intero corridoio di connettori, ecco emergere un bancone con decine di tipi diversi di Hard Disk. Ci sono proprio tutti! Ovviamente i più piccoli sono quelli da 2 Giga, ormai qui si comincia a ragionare in Tera. Si tratta solo di scegliere, e poi giù verso le casse. Si passa per il reparto biscotti e caramelle, e poi tutte le pile immaginabili, da quella strana per l’orologino del bambino a quella per la macchina fotografica della moglie.
Non c’è che dire: sono forniti. Effettivamente, se cerco qualcosa, qui la trovo.

I personaggi che s’incontrano li potete immaginare anche voi: occhiaie da ore passate davanti a un videogioco, venditori che scherzano tra di loro e non si preoccupano dei clienti, famigliole con carrelli piedi di hardware, di software, dischetti, Dio quanta roba! E poi il “cagnaccio”che all’uscita vi fa aprire la borsa, controlla la ricevuta, tutto, in maniera che neanche uno spillo esca senza controllo.

Ecco, Fry’s è senza dubbio la struttura di vendita di materiale elettronico più grande della costa Ovest.
Più conosciuta e con dei prezzi da rimanere a bocca aperta. E la gente compra e non si preoccupa dell’ambiente un poco strampalato. Qui è un po’ il discorso delle patate, e c’è pure il 3X2.

L’aspetto più buffo, comunque, è che Fry’s non ha praticamente un sito Internet. A meno che non si prenda sul serio una paginetta messa online forse nel lontano 1996: http://www.fryselectronics.com/ e nonostante si siano assicurati il nome http://www.fry-s.com/, che al momento non viene utilizzato.

Voi potreste dire: “ma chi se ne frega se non hanno il Website!”Ma allora come lo trovo l’indirizzo del negozio? Come faccio a verificare se c’è una svendita di motherboards per il mio Pentium II? D’altronde, le pagine gialle sono ormai obsolete, molto meglio un Website che io aggiorno adesso e tra cinque minuti è disponibile per la consultazione di tutti i miei potenziali clienti.

In un certo senso Fry’s Electronics è un luogo atipico del panorama commerciale americano: sistemato nel cuore della Silicon Valley funziona ancora all’antica. E funziona!

La realtà è che in tutto ciò c’è qualcosa di poco chiaro. Si tratta di una storiaccia che vi racconterò la prossima puntata. Non perdetevi quindi il racconto: “Fry’s: una storia tutta americana”, in onda su Apogeo Online tra qualche giorno.

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