Sono un Macuser dal 1993 e la domanda sulla quantità e qualità dei programmi disponibili per MacOs è una domanda comune che i PCusers mi rivolgono. In verità di programmi non me ne sono mancati davvero, forse qualche gioco, ma le applicazioni fondamentali le ho sempre avute a disposizione.
A metà dell’anno scorso abbiamo deciso, in studio, di migrare cautamente sul nuovo pianeta MacOsX. Così abbiamo cominciato ad esplorare la nuova interfaccia, ad usare il concetto di amministrazione che prima era allo stato appena embrionale, a prendere confidenza col terminale che introduce gli utenti Mac (gente dell’intrefaccia grafica per antonomasia) ad un potente sistema line-based dove si possono fare molte meraviglie (e dove si possono davvero fare grossi errori).
Infine ci siamo imbattuti in Fink. Fink è un progetto per il porting su MacOs X delle applicazioni Unix Open Souce, una sorta di Stargate per l’utilizzo di una gamma potenzialmente enorme di applicazioni per le più svariate necessità.
Fink si basa sul sistema di pachettizzazione di Debian GNU/Linux che si occupa di mantenere una lista di software e relative dipendenze (ad esempio le librerie) che vengono soddisfatte al momento dell’istallazione.
Per fare un esempio: vogliamo istallare il software abiword (un word processor molto leggero) apriamo il terminale e lanciamo: apt-get install abiword
Attenzione: buona parte del software necessita di un server X11 in esecuzione ma fortunatamente Apple lo include nei cd di istallazione di MacOSX.
Grazie al progetto Fink sono già disponibili programmi free come Gimp, che sta diventando una valida alternativa a Photoshop, Gaim un Instant Messager che supporta i protocolli di ICQ, MSN, Yahoo!; Gnumeric, un foglio di calcolo in grado di gestire file Excel e numerosi altri formati.
Non tutte le applicazioni sono disponibili in una versione definitiva: essendo un progetto OpenSource c’è bisogno di volontari che testino le applicazioni in versione “unstable”.
Un neo di questo progetto è che per un Macuser tradizionale la procedura di installazione dei singoli programmi è un po’ ostica, essendo lontana dal classico “clicca due volte sull’icona che faccio tutto io”. Comunque è negli intendimenti degli sviluppatori rendere ancora più friendly l’installazione.
Fink è una interessante occasione per sfruttare meglio le potenzialità che la nuova struttura del MacOsX mette a disposizione, permettendo di lavorare a pieno titolo nel mondo OpenSource.
Tanto per avere un’idea della quantità di applicazioni disponibili potete dare un’occhiata alla sezione Packages del sito dedicato a Fink con brevi descrizioni dei singoli programmi.