Il primo è stato Skulls, il trojan capace di sostituire i programmi degli smartphone con icone di piccoli teschi rendendoli inutilizzabili. Poi è apparso il fratello maggiore, Skulls.B e, a inizio dicembre, è stata la volta di Cabir.C, D ed E. A chiudere la carrellata di virus, almeno per il momento, Skulls.C, Cabir.F e Cabir.G qualche giorno fa.
I problemi per la sicurezza degli ambienti mobili sono simili a quelli già verificatesi nel mondo PC. Il sistema operativo Symbian è ormai installato su oltre 20 milioni di smartphone: un tale parco utenti non poteva non destare l’interesse dei pirati informatici.
A fare da apripista Mosquitos, il gioco infettato da un trojan che, all’insaputa dell’utente, inviava messaggi a costosi numeri a pagamento.
Il 15 giugno è stata la volta del worm Cabir, il primo virus che si replicava per semplice vicinanza tra cellulari con collegamento Bluetooth attivo. Già il 16 giugno appariva la variante Cabir.B, che per tutto l’autunno ha fatto danni soprattutto in Cina, India, Turchia, Finlandia e nelle Filippine e che ancora oggi continua a viaggiare per il mondo, insieme ai proprietari degli apparecchi mobili infetti. L’autunno, infine, ha portato con sé anche Skulls e nuove varianti di Cabir.
L’ultima ondata di malware viene diffusa mascherata da versione pirata di un popolare gioco per cellulari: quando viene avviata, installa varianti di Skulls e Cabir e tenta di minare i prodotti di sicurezza installati sul telefono.
Secondo gli esperti dei laboratori di ricerca di F-Secure, in futuro dobbiamo aspettarci nuovi tipi di attacchi ai dispositivi cellulari, quali ad esempio cavalli di Troia incorporati in giochi, screensaver e altre applicazioni, che potrebbero generare addebiti illeciti, intrusioni in informazioni riservate archiviate nelle memorie dei cellulari, dati cancellati o rubati.
Tutte le ultime notizie sui virus direttamente dai ricercatori dei laboratori di F-Secure, si trovano sul Weblog dell’azienda.