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Estate: arrivano i retrovirus a minacciare la sicurezza dei nostri computer

27 Maggio 2003

Estate: arrivano i retrovirus a minacciare la sicurezza dei nostri computer

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Arriva l’estate e con lei una stagione di patimenti per gli utenti Internet, alle prese con attacchi informatici particolarmente virulenti. La nuova generazione di virus, i cosiddetti retrovirus, mettono in …

Arriva l’estate e con lei una stagione di patimenti per gli utenti Internet, alle prese con attacchi informatici particolarmente virulenti.

La nuova generazione di virus, i cosiddetti retrovirus, mettono in pericolo i nostri computer e possono praticare danni notevoli al nostro sistema operativo e ai nervi.
Questi nuovi tipi di virus informatici, infatti, hanno la capacità di disattivare i firewall e i software antivirus aprendo la strada alle infezioni.

I retrovirus, come spiegano gli esperti delle aziende che producono vaccini informatici, “possono avere effetti devastanti, infettando file utilizzati dal sistema operativo e obbligano a pesanti procedure di pulizia, imponendo interventi manuali”, cosa che molti utenti inesperti non saprebbero fare.

Il meccanismo dei retrovirus informatici è legato, nella maggior parte dei casi, a una tecnica utilizzata dai programmi di protezione chiamata Mutex e risiede nell’uso di una o più routine che permettono di scaricare la memoria degli antivirus.

Dunque, prima che arrivi l’estate, periodo in cui la virulenza si fa più forte e si moltiplicano gli attacchi informatici, è necessario affilare le armi e aggiornare i programmi antivirus installati.

“I grandi virus – spiega un esperto – sono oggi della famiglia dei retrovirus, cosa che spiega come vecchi programmi di disturbo, che dovrebbero essere completamente sradicati, sono ancora virulenti”.

Ecco spiegato perché virus come Funlove, Klez, Bugbear, ecc. sono ancora presenti nelle liste dei contaminanti, mentre dovrebbero essere già stati individuati e trattati da mesi ormai.

Io stesso, nella mia corrispondenza giornaliera, continuo a ricevere messaggi con allegati virus che credevo fossero scomparsi.

Solo la pronta reattività delle aziende che producono i vaccini, lascia poco tempo ai virus per diffondersi.
In media passano solo due ore, prima che le aziende mettano in circolazione una patch dopo la segnalazione del nuovo virus.

La mancata diffusione, dicono gli esperti, dipende anche dai creatori di retrovirus che cercano “la massima diffusione, utilizzando virus conosciuti che serviranno da ariete per disattivare gli antivirus”.

Così, ogni settimana, gli epidemiologi del computer aggiungono centinaia di virus ai loro programmi di difesa ogni settimana.

Ma senza un upgrade regolare dei programmi di protezione, tutto diventa inutile.
Ad esempio, secondo dati della CLUSIF, ente per la sicurezza informatica francese, delle aziende che si sono aperte a Internet, “solo il 30 % delle 600 aziende interpellate aggiornano il loro antivirus quotidianamente”.

Per aprirsi la strada, poi, i creatori di questi microrganismi informatici usano la tecnica del cavallo di Troia, mandando falsi messaggi di note aziende informatiche.
La più colpita in questo periodo è Microsoft, che ha dovuto smentire l’invio di messaggi con una finta patch che altro non è che il virus. Inoltre, sta girando per la rete un falso comunicato dell’azienda che sconsiglia gli utenti dall’utilizzare motori di ricerca come Google (.it e.com) e Caltanet.it.
Non c’è nulla di vero e se vedete un messaggio Microsoft su sfondo azzurro, cancellatelo.
“Girano inoltre e-mail apparentemente inviate da [email protected] con oggetto: ‘Comunicato Microsoft’, che segnalano presunti problemi di alcuni noti motori di ricerca – scrive ufficialmente l’azienda – Microsoft è totalmente estranea a questi messaggi”.

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