Ericsson ritiene che non ci sia spazio per più di quattro operatori, anche nei mercati più grandi.
Questa è l’opinione espressa da Thorbjoern Nilsson, capo della divisione marketing dell’azienda svedese, così come viene riportata in un articolo del quotidiano Financial Times. Nilsson ha detto che nei mercati più grandi non ci saranno più di quattro operatori e in quelli più piccoli ce ne saranno anche meno di quattro.
I debiti, le perdite di esercizio e le esigenze dell’economia di scala porteranno ad un inevitabile consolidamento fra i possessori di licenze di terza generazione, con una conseguente riduzione del numero di operatori.
Nilsson pensa che il consolidamento avverrà più rapidamente negli USA che in Europa, a causa di una maggiore facilità delle fusioni, ed ha aggiunto che gli operatori con meno del 10% del mercato avranno molte difficoltà a sopravvivere. Vale la pena di ricordare che l’Italia è uno dei paesi in cui sono state concesse cinque licenze, insieme con Inghilterra, Canada, Germania, Olanda e Taiwan. Nilsson ha fatto notare che fino adesso sono stati i governi e le autorità di regolamentazione a disegnare il panorama della terza generazione, e non il mercato.
I governi hanno voluto più competizione ed hanno agito secondo questo principio, ma nel prossimo futuro saranno le regole di mercato a modificare il panorama della telefonia mobile e, in particolare, della terza generazione.