La World Association of Newspapers (WAN), l’associazione che raccoglie 80 organizzazioni nazionali per la stampa, si è schierata contro Google per la mancata adozione del suo protocollo di ricerca informativo. L’ACAP (Automated Content Access Protocol) è utilizzato da numerosi editori per la gestione dei contenuti: indica quelli indicizzabili e quelli da escludere dai database.
Google ha più volte sostenuto che è sufficiente la personalizzazione dei file «robots.txt» per influenzare il crawler di Google. «È curioso che Google dica agli editori cosa debbano pensare sui robots.txt, quando in tutto il mondo gli editori hanno già chiaramente esplicitato a Google il loro completo disaccordo. Se la ragione per cui (apparentemente) Google non supporta l’ACAP è di natura prettamente commerciale, allora dovrebbe dichiararlo, invece di diffondere falsità. Gli editori hanno specificamente richiesto che Google rispetti i diritti dei creatori di contenuti, una richiesta più che ragionevole» sostiene Gavin O’Reilly, presidente della WAN.
Difficile prevedere i tempi per una soluzione adeguata. Google News continua infatti ad essere un ottimo sistema per regalare lettori alle testate online. Gli editori continueranno a lottare per l’ACAP, ma probabilmente senza mettere in discussione il modello economico attuale.