Lentezza e incertezza sono state a lungo due costanti del processo di standardizzazione di diverse tecnologie web. Questo ha permesso ai plug-in (componenti aggiuntivi in grado di estendere le funzionalità di un browser) di imporsi come pratica alternativa. Flash, Silverlight e Java hanno saputo interpretare questa soluzione seppure con diversa fortuna.
Certo, queste tecnologie proprietarie sono state sempre viste come con scarsa benevolenza dai paladini del software libero. Un esempio su tutti una frase del poco diplomatico R. M. Stallman sull’utilizzo di Flash durante una sua sessione presso l’Australian National University:
The use of Flash in websites is a major problem for our community.
Molto è cambiato negli anni. Da un lato l’introduzione di uno standard vivo (ossia frequentemente aggiornato anche in sue piccole parti) per una nuova versione del linguaggio di marcatura e dall’altro ricorrenti problemi di sicurezza cui gli utenti sono stati esposti causa adozione di alcuni tra più diffusi plug-in hanno contribuito in modo rilevante ad una inversione di tendenza.
Oggi, queste soluzioni proprietarie sono per lo più ricondotte all’impiego nelle cosiddette strategie di fallback. In altri termini, se non risulta applicabile la soluzione principale, di solito proposta con ricorso a tecnologie web, si ricorre a tecnologie proprietarie per consentire comunque una modalità di fruizione dei contenuti comunque apprezzabile dall’utente.
Le cose non sono sempre così nette. Moonlight, un plug-in nato da un progetto open source per portare Silverlight (software proprietario Microsoft) anche su browser utilizzati nel mondo Linux ha cessato di esistere proprio di recente. Possiamo vedere il bicchiere mezzo vuoto e rattristarci per la fine di un progetto open source, forse discusso, ma che come molti altri progetti portati avanti con questi principi suscita sempre un misto di simpatia e rispetto. Possiamo decidere di vedere il bicchiere mezzo pieno perché questo è un ulteriore segnale di come la piattaforma web aperta stia riprendendo il posto che le compete nello sviluppo delle webapp.