Casaleggio Associati ha reso noti i risultati della sua ultima indagine sull’e-commerce italiano. Rispetto al 2005 l’incremento del fatturato è stato del 42%, con un volume di affari di circa 2,906 miliardi di euro. I dati positivi provengono soprattutto dal settore turistico che ha registrato un +60%, con un fatturato di 1,571 miliardi di euro, e da quello dell’elettronica di consumo che ha raggiunto i 518 milioni di euro.
Seguono prodotti per il tempo libero (437 milioni di euro), assicurazioni (380 milioni di euro), alimentari (165 milioni di euro), editoria (105 milioni di euro), moda (75 milioni di euro), arredamento (19 milioni di euro), salute e bellezza (13 milioni di euro).
Gli analisti sono convinti che la crescita del mercato italiano sia notevolmente in ritardo rispetto al resto d’Europa, dove nel 2006 è stato raggiunto un volume di affari complessivo di 135 miliardi di euro.
«A limitare il fatturato in Italia è in primo luogo una mancanza di offerta che vede circa 10.000 operatori in Italia mentre in Gran Bretagna, ad esempio, sono 130.000. Tra i motivi principali del divario tra il mercato e-commerce italiano ed europeo abbiamo identificato la connettività, la logistica, la legislazione e le forme di pagamento», ha dichiarato Gianroberto Casaleggio, presidente di Casaleggio Associati.