La società DoubleClick, specializzata nella pubblicità online, ha recentemente concluso, davanti al procuratore generale dello Stato di New York, un accordo in base al quale si impegna a versare 450.000 dollari, a ridurre la mole delle informazioni raccolte su Internet e a ridimensionare la propria attività di sfruttamento commerciale di queste informazioni.
L’accordo dovrebbe mettere fine a un’azione intentata contro la società da una dozzina di Stati americani, che la accusavano di violazione del diritto alla privacy.
DoubleClick aveva, infatti, messo in allarme le autorità americane annunciando la propria intenzione di incrociare i dati sugli utenti raccolti attraverso i canali tradizionali, con quelli raccolti online, così da poter proporre ai consumatori offerte sempre più corrispondenti ai loro gusti.
La società, inoltre, era già stata criticata in passato per il suo eccessivo sfruttamento dei cookies e, nel gennaio di quest’anno, aveva dovuto rinunciare a utilizzare un particolare strumento di marketing chiamato Intellingent Targeting, che permetteva di generare messaggi pubblicitari personalizzati in funzione delle scelte effettuate dagli utenti durante la navigazione online.
In seguito, poi, a una class action, intentata da un gruppo di consumatori americani, il colosso della pubblicità sulla Rete aveva accettato di pagare 1,8 milioni di dollari per porre termine alla controversia.
DoubleClick si è ora impegnata a garantire una maggiore informazione al pubblico sulle sue attività e a consentire agli internauti di controllare i profili elaborati su di loro.
Una parte degli investimenti della società saranno, infine, destinati alla creazione di Network Advertising Iniziative, un collettivo che dovrà operare contro tutte le forme di discriminazione fondate sulla raccolta abusiva online di dati medici, finanziari, razziali o sessuali degli individui.