Gli ambienti della casa si sono certamente arricchiti di un gran numero di attrezzature, apparecchi, tecnologie, servizi più o meno complessi, ma in una logica di semplice sommatoria e non di integrazione e di cooperazione. Ciò che ancora non si è realizzata è una reale integrazione tra comportamenti, tecnologie e architettura.
La Digital Home di Smau 2003 non vuole essere né una prefigurazione di scenari fantascientifici dell’abitare né un mondo di desideri disponibili solo per fasce ristrette di popolazione dotate di grandi risorse finanziarie e di specialistiche culture tecnologiche. Anche dal punto di vista dimensionale, la casa si presenta con uno standard medio di circa 80 mq. Tra i contenuti tecnologici del prototipo assume quindi un ruolo importante sia la sicurezza domestica, intesa come prevenzione del rischio di incidenti, sia il sistema di apporti che la domotica può offrire per le cosiddette utenze deboli ed in particolare per gli anziani e per i portatori di handicap.
Infine, la Digital Home non è pensata come casa unifamiliare isolata ma come nucleo aggregabile in configurazioni tipologiche più ampie. In sostanza la Digital Home cerca di proporre una prospettiva di futuro possibile; un futuro disponibile che trasformerà già da domani i nostri modi ed i nostri luoghi dell’abitare.