Secondo una società specializzata, la Brightmail, nella settimana seguente all’introduzione della nuova legge federale (1° gennaio 2004), ben il 58 % dei messaggi di posta elettronica ricevuti nelle caselle degli utenti era Spam: lo stesso dato registrato a dicembre.
Esiste, poi, la prova che questo fenomeno dev’essere affrontato a livello globale e che poco efficaci risultano le leggi di singoli stati (anche se grandi e importanti come gli Stati Uniti). AOL, infatti, ha segnalato che sui suoi server sono aumentati del 10 % i messaggi spazzatura provenienti dall’estero, segno che gli Spammer hanno trovato il modo per aggirare le leggi federali americane.
In pratica, lo Spam in Europa arriva dagli Stati Uniti (e i singoli stati europei poco possono in termini di repressione legislativa contro aziende che operano fuori dai confini del vecchio continente) e, allo stesso modo, sale lo Spam in arrivo dall’estero nelle caselle di posta degli americani.
Non solo, la legge federale americana annulla molte delle disposizioni previste nei singoli Stati, soprattutto quelle più restrittive. Grande, dunque, la delusione di molti nell’apprendere i contenuti del testo della nuova legge federale.