Il 12 luglio, la Commissione UE ha adottato una proposta di direttiva e una proposta di decisione-quadro sulla lotta contro tutte le forme di violazione della proprietà intellettuale.
Per garantire maggiore efficacia, Bruxelles chiama tutti i 25 Stati membri dell’Ue a un’armonizzazione effettiva delle legislazioni penali locali in materia.
La proposta di direttiva qualifica come reato “ogni danno intenzionale a un diritto di proprietà intellettuale commesso su scala commerciale, compreso il tentativo, la complicità e l’incitamento”.
Questa norma è già stata criticata per la sua ambiguità, che rischia di prestarsi a controversie interpretative e a polemiche, in particolare in materia di utilizzo di software peer to peer.
La proposta di decisione-quadro fissa il livello minimo delle sanzioni penali per gli autori delle violazioni: fino a quattro anni di reclusione almeno quando il reato è commesso nel quadro di un’organizzazione criminale, con multe tra i 100.000 e i 300.000 euro. Ma “gli Stati membri possono andare oltre ai livelli presi in considerazione”, precisa la Commissione.