È stata per il momento posta in “stand by” l’annunciata fusione tra Telia, operatore delle telecomunicazioni svedese, e la controparte norvegese Telenor. La motivazione va imputata alla mancata comparizione di fronte alla Commissione Europea. I proprietari delle due aziende, i rispettivi governi nazionali, hanno comunque ottenuto una lieve proroga, fino alla prossima settimana, in particolare per chiarire ai commissari di Bruxelles se e quando la costituenda entità metterà in vendita il network via cavo che andrebbe a realizzare, come richiesto dagli stessi commissari europei.
La questione ha fatto però emergere inattese discrepanze tra i due governi, con la Norvegia più schierata sul fronte “nazionalista” e accusata dalla Svezia di “minare l’immagine aziendale” davanti a possibili investitori internazionali. È infatti quest’ultima ad essersi accollata l’onere di coprire l’80 per cento delle azioni delle nuova entità che verranno immesse in borsa a inizio 2000. Sembra che lo stallo sia dovuto anche al fatto che il presidente designato, il norvegese Tormod Hermansen attualmente CEO di Telenor, venga visto come il simbolo dell’attuale stallo, e occorre quindi cercare un valido sostituto.