Le autorità vietnamite fanno calare la scure sulla dissidenza online. Le Chi Quang, accusato di essere un cyberdissidente per aver pubblicato su Internet articoli di critica al regime comunista, è stato condannato a quattro anni di prigione da un tribunale di Hanoi.
“Le Chi Quang è stato condannato a quattro anni di prigione – ha dichiarato alla AFP un responsabile del tribunale – per il delitto di opposizione allo Stato della repubblica socialista del Vietnam”.
Questo è quanto si sa del processo, visto che la stampa straniera non è stata autorizzata ad assistere al dibattimento, durato alcune ore.
Il dissidente, professore di informatica di 32 anni, era stato arrestato il 21 febbraio in Internet café di Hanoi ed è stato detenuto nel carcere “B14”, per aver pubblicato su Internet una lettera sulla situazione delle zone di frontiera con la Cina, indirizzata al presidente cinese Jiang Zemin alla vigilia di una visita ufficiale in Vietnam.
Il professore nella sua lettera accusava Hanoi di aver fatto concessioni territoriali alla Cina durante i negoziati sulle linee di frontiera comune.
Inoltre, aveva fatto circolare online documenti favorevoli alla democrazia.
Nello scorso luglio, il Comitato Vietnam per i diritti umani aveva denunciato a Ginevra, davanti alla Commissione dei diritti umani dell’Onu, le “violazioni sistematiche” dei diritti civili e politici del governo vietnamita.
Da giugno, poi, l’accesso libero a Internet e alla televisione via satellite è riservato ai quadri del partito comunista e del governo vietnamita e i responsabili degli Internet cafè devono sorvegliare l’uso di Internet da parte dei loro clienti.
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