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Comunicare

05 Febbraio 2004

Comunicare

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Negli ultimi anni la didattica universitaria ha vissuto un rinnovamento profondo, che si è manifestato in modi molto diversi. Uno di questi è la diffusione di alcuni insegnamenti alla base di tutti i percorsi formativi. È un fenomeno facilitato dalla riforma e dal sistema dei crediti introdotto nell'università italiana, ma è soprattutto il prodotto di circostanze oggettive. Questi i primi capoversi della prefazione al libro, edito da Apogeo, "Comunicare", di Mirko Tavosanis e Marco Gasperetti

Oggi, infatti, a chiunque entri nel mondo del lavoro viene chiesto di sapersi servire della lingua inglese e degli strumenti informatici più comuni, e l’università trova utile garantire che tutti gli studenti abbiano da questo punto di vista una solida formazione.

L’inglese e l'”informatica” non sono però le uniche materie di studio che hanno avuto successo da questo punto di vista. Anche altre materie si sono diffuse in ambiti lontani da quello di partenza. E, in particolare, sono sempre più diffusi i corsi di comunicazione. La cosa non sorprende: comunicare è importante in tutti i settori del mondo del lavoro e nella vita associata in generale.

Inoltre, mentre la scuola superiore garantisce spesso l’apprendimento di lingue straniere o delle abilità informatiche, solo pochi percorsi di studio insegnano i principi della comunicazione professionale.

Questo intreccio di circostanze spiega perché sia sempre più sentita la necessità di inserire nei piani di studio universitari qualche insegnamento di Comunicazione (intesa soprattutto come comunicazione professionale). Spiega però anche il motivo per cui questi corsi hanno una fisionomia piuttosto incerta.

Discipline come l’inglese, l’analisi matematica o la filologia romanza hanno una lunga storia di insegnamento universitario. La comunicazione, invece, ha uno statuto molto meno definito. I diversi docenti che si sono occupati di insegnarla in questi anni hanno spesso dato impostazioni molto diverse ai propri corsi.

Anche noi ci siamo trovati di fronte a queste scelte nella nostra pratica didattica. Riflettendo, ci è sembrato che per gli studenti di corsi di laurea non orientati verso la comunicazione fosse utile concentrarsi innanzitutto sugli strumenti e sulla pratica normale della lingua, evitando l’eccesso di teoria. Su questa base abbiamo poi cercato di promuovere un atteggiamento positivo nei confronti della comunicazione: non proponendolo in astratto, ma facendolo emergeredai fatti e da semplici accorgimenti di utilità immediata che possono essere applicati dagli studenti indipendentemente dal percorso formativo seguito in precedenza.

Speriamo di essere riusciti in questo modo a mostrare due cose. Innanzitutto, che il miglioramento della comunicazione è alla portata di tutti, senza barriere di accesso. E in secondo luogo, che la buona comunicazione, orientata verso il destinatario, è sempre consigliabile e permette di raggiungere risultati pratici che la semplice conoscenza di una materia o di una tecnica non garantirebbe. È un approccio che ci sembra particolarmente valido per i corsi di area scientifica, ma che può essere usato con successo anche in ambiti molto diversi.

Abbiamo poi cercato forse di comprimere questi due livelli in un manuale per i corsi “da tre crediti” (ma anche da cinque e più…): abbastanza agile da essere usato con successo anche quando gli studenti hanno poco tempo a disposizione. Per facilitare questo tipo di uso, la concezione è modulare e le diverse sezioni possono essere affrontate indipendentemente tra di loro. Ciò ha reso necessarie alcune piccole ripetizioni all’interno dei capitoli, ma ci sembra che questo modesto svantaggio sia più che compensato dalla maggiore flessibilità di uso.

Nel caso che non sia possibile studiare il manuale per intero, suggeriamo quindi di combinare le parti teoriche introduttive con, per esempio, uno o più capitoli della seconda o quarta parte e almeno un capitolo pratico della terza parte. Il giudizio sui modi migliori per sfruttare il materiale è però ovviamente lasciato ai singoli docenti. Speriamo che le loro osservazioni possano essere utili per una eventuale nuova stesura del libro, e ringraziamo in anticipo chiunque vorrà inviarci il proprio parere.

In questo primo tentativo, invece, abbiamo cercato di farci guidare innanzitutto dalle nostre dirette esperienze, visto che il manuale è anche il frutto di molti anni di pratica didattica. Più in dettaglio, alla base di questo libro si trovano due attività complementari. Da un lato i corsi di Comunicazione per gli studenti del Diploma in Informatica e, in seguito, del Corso di Laurea in Informatica dell’Università di Pisa. Dall’altro i corsi di Giornalismo online e di Comunicazione e didattica multimediali per il master in Comunicazione pubblica e privata e per il Corso di Laurea in Informatica umanistica dell’Università di Pisa.

Il libro “Comunicare” è disponibile nelle migliori librerie e può essere acquistato online

L'autore

  • Redazione Apogeonline
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