Primo passo: la fusione di HP con Compaq è stata approvata a grande maggioranza dagli azionisti di Compaq.
Rimane, però, la suspense su quanto hanno deciso gli azionisti dell’altro gruppo che rischia di durare settimane.
Gli azionisti di Compaq, dunque, hanno dato il loro assenso per la fusione con un rapporto di 9 si contro un no, durante l’assemblea generale straordinaria, convocata a Huston e durata meno di un’ora.
L’azienda texana, seconda forza mondiale nel settore PC dietro a Dell, in questi giorni si era ritrovata oscurata dai problemi che hanno spaccato la pretendente HP.
“Sono felice – dice Michael Capellas, PDG di Compaq – che gli azionisti di Compaq abbiano visto il potere che rappresenta la fusione tra due grandi compagnie tecnologiche e dato al consiglio di amministrazione e alla direzione un tale sostegno”.
Hp dovrebbe acquistare Compaq per circa 20 miliardi di dollari in scambio di azioni. L’operazione, come abbiamo più volte detto, creerebbe il nuovo colosso mondiale dei computer, dai Pc ai server, con un fatturato di 80 miliardi di dollari.
Inutile dire che alla sede della Compaq a Huston è atteso un verdetto favorevole.
Per Compaq, infatti, la fusione presenterebbe molti vantaggi. Una compagnia con solo 20 anni di storia alle spalle, si troverebbe di colpo nel giro delle grosse e prestigiose aziende della Silicon Valley.
Questo, però, è anche il motivo che ha spinto una parte dell’azionariato HP, guidato da Walter Hewlett a respingere la proposta di fusione, come anche una parte dei lavoratori.
Il management HP si sente sicuro della vittoria e lo ha già dichiarato in un comunicato in cui dice, anche se i dati sono ufficiosi, di aver già vinto la guerra.